La cultura odierna ci spinge ad uniformare – sempre più – le nostre abitudini, modi di fare e comportamenti nei confronti di noi stessi e degli altri. Ma ne vale realmente la pena? Siamo veramente felici?
I giovani continuano a mandare curriculum vitae aspettando una risposta, gli imprenditori continuano ad utilizzare la “comunicazione generalista” aspettando una ripresa, i liberi professionisti continuano a stare in ufficio aspettando i clienti, e voi? State mandando, continuando o aspettando?
C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo […]. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale. (Dal film Into the Wild)
Facendo un’attenta analisi e valutazione dei fenomeni sociali, scopriamo che i “nuovi ricchi” sono le così dette “stars del web” o gli “sturtupper” con idee innovative. Giovani ventenni che hanno saputo cavalcare l’onda del successo nel mare del cambiamento e della non convenzionalità. Si tratta di ampliare le vedute, concedersi un altro punto di vista e non stare legati alle vecchie abitudini tramandate da familiari, amici o conoscenti; insomma cambiare prospettiva di vita e lavorativa.
Ci sono fenomeni esterni – come la politica, le congiunture economiche, le decisioni importanti in ambito finanziario – che non possiamo assolutamente controllare e, se ci pensate, sono gli stessi fenomeni ai quali diamo la colpa se qualcosa che riguarda noi o il nostro business va storto. La verità è che una buona percentuale del nostro successo personale e lavorativo dipende proprio da noi; noi siamo gli artefici del nostro destino, noi decidiamo ogni giorno quali azioni, comportamenti o relazioni intraprendere.