Oggi si parla tantissimo di Mindfulness, ma cos’è esattamente? Una tecnica di rilassamento, un credo, una tradizione filosofica? Niente di tutto questo come scopriremo presto. Il pioniere della Mindfulness è Kabat-Zinn, medico statunitense che ha esportato il concetto di Mindfulness oltreoceano, trovando un ampio ventaglio di applicazioni nella vita di ogni individuo. Tuttavia le origini della Mindfulness sono molto più lontane nel tempo. Da alcuni documenti sembrerebbe si praticasse già 7000 anni fa in Cina!
Possiamo tradurre il termine Mindfulness con quello di “consapevolezza”, la stessa che ci permette di non perdere di vista il nostro stato naturale di felicità e salute, anche quando corriamo instancabilmente verso i nostri impegni quotidiani, i nostri obiettivi o i nostri doveri.
Mindfulness è però anche “accettazione”. Se non riuscissimo ad accettare gli eventi della vita pur essendone consapevoli ne avremmo timore; al tempo stesso l’accettazione senza consapevolezza provocherebbe in noi un effetto di torpore mentale. Quando contemporaneamente siamo in grado di accettare ed essere consapevoli di ciò che ci accade nel presente, oggi, in questo esatto istante, non siamo più schiavi della nostra mente o in lotta con noi stessi e solo così le circostanze della vita tenderanno a migliorare.
Chiarito a grandi linee il concetto di Mindfulness sorge spontanea la domanda:
Qual è la principale causa che non ci consente di restare concentrati e consapevoli delle nostre vite? Cosa ci immobilizza?
Potremmo riassumerla brevemente con una parola: stress.
Una ricerca dell’American Psychological Association ha dimostrato che il 69% delle persone percepisce il lavoro come fonte di stress. Ma lo stress assume mille diverse sembianze: dal lavoro alla vita privata, trovarsi fuori dalla propria comfort zone per lunghi periodi genera in noi infelicità e maggiori probabilità di ammalarsi. Tuttavia, come la Mindfulness ci insegna, gli eventi che percepiamo come fonte di stress sono solo eventi esterni, è poi la nostra mente che sceglie in maniera incontrollata di percepirli come fattori negativi e perturbativi. E’ dunque necessario cambiare prospettiva.
La Mindfulness, se ci pensate bene, è un concetto semplice: essere presenti con il nostro Sé in ogni momento della nostra vita e nelle scelte che compiamo. Sembrerebbe un controsenso ma le cose semplici sono purtroppo le più difficili quando si tratta di fermarsi a scrutare i propri limiti. Siamo distratti, perennemente “connessi” ai nostri impegni routinari e mai con il nostro Io più intimo. Gran parte delle nostre frustrazioni derivano dal non sapere chi siamo veramente, se invece ne siamo consapevoli vivremo realmente il nostro potenziale lavorativo, affettivo e relazionale. Avremo un’apertura mentale tale da farci cogliere le opportunità che ci si presentano, prendendo le decisioni migliori, pronti a gestire eventuali sofferenze.