Eventi & Spettacolo

Perchè il Piccolo Teatro Popolare di Ragusa porta in scena “Da Giovedì a Giovedì”?

“In genere abbiamo programmato le rappresentazioni nei giorni di sabato e domenica. Quest’anno, abbiamo voluto inserire il Venerdì-Teatro, ripescando dalla memoria sociale collettiva la tradizione televisiva di “Teleteatro”. Commedie trasmesse dalla Rai, appunto nella giornata del venerdì, dal 1954 in poi. La trasmissione era in diretta perché non esisteva ancora la videoregistrazione. Parliamo di una televisione totalmente diversa dall’attuale. Allora centrale era la funzione culturale, pedagogica e sociale, mentre marginale era lo spettacolo. Teleteatro ha visto coinvolti personaggi come Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi, Enrico Maria Salerno, Salvo Randone, Tino Buazzelli, Paolo Stoppa. Possiamo solo sentire nostalgia per la funzione sociale di quella tv. Era lo specchio di una società che si rispecchiava nei modelli morali e comportamentali proposti”. A dirlo è Antonino Marù, regista di “Da giovedì a giovedì”, la commedia in due atti di Aldo De Benedetti che, proposta già lo scorso fine settimana al Teatro Leader di via Fieramosca, a Ragusa, ha fatto registrare grande attenzione dal pubblico anche perché si trattava di un nuovo lavoro del Piccolo Teatro Popolare. Applausi a scena aperta per i protagonisti di questa nuova avventura teatrale che ha messo ancora una volta in evidenza la funzione sociale del teatro. “Oggi, invece, la televisione – continua Marù riprendendo il filo del discorso -“spettacolarizza” la violenza, il pettegolezzo, il sesso, la scurrilità, la curiosità morbosa. Ci siamo così adattati a queste cose che non le definiamo più “spazzatura”. Anzi, più devono distogliere l’attenzione, da problemi politico-sociali, più spazzatura ti propongono, soprattutto fatti di cronaca. La cronaca tira perché le persone con più facilità si identificano nelle storie di vita dei protagonisti della cronaca. La cronaca suscita sgomento, invidia, rabbia, impotenza, ammirazione. Tutto fa brodo, purché tu popolo, non pensi troppo. Un popolo pensante è pericoloso per chi gestisce il potere.
Torniamo al teatro. Non è che non si faccia teatro il venerdì, ma sembra essere diventata una prerogativa delle compagnie professionali. La compagnia professionale rappresenta l’evento celebrativo a cui partecipare, per poter dire “io c’ero”. La compagnia amatoriale è l’occasione per trascorrere due ore. Abbiamo scelto “Da giovedì a giovedì” di De Benedetti perché rientra nel genere, da noi intrapreso da anni: le commedie degli equivoci. L’equivoco è il ribaltamento della realtà, perché le cose non sono cosi come sembrano. Ciò che era sullo sfondo diventa figura e viceversa. Rappresentato per la prima volta nel 1959, il testo è stato attualizzato e contestualizzato, per raggiungere quel senso del sentirsi a casa. Quella familiarità, con la storia e con il personaggio, che permette all’attore di sentirsi comproprietario del lavoro teatrale e non ospite. Se questo si realizza, quando indossa la vita del personaggio, l’interprete potrà sentirsi sicuro e spontaneo. Potrà divertirsi e divertire. Nella trasposizione, da testo narrato a testo agito, si intrecciano almeno quattro visioni sentimentali: quella dell’autore, quella di chi dirige il lavoro, quella degli attori e quella del pubblico. La magia del teatro è dare anima alle parole”.

Grazie al successo ottenuto, il Piccolo Teatro Popolare replicherà il lavoro “Da giovedì a giovedì”sempre al Teatro Leader venerdì 5 e sabato 6 alle 21 mentre domenica 7 aprile sarà proposta alle 18,30. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il 338.6906693.