Eventi & Spettacolo

Il successo degli Eride? Lo svela Alessandro Rimaudo, nella sua intervista

Quando nella vita la musica si fonde con passione ed umiltà, nascono grandi risultati, è quello che è successo agli Eride. Volendo parlare dell’importanza di mettersi in gioco, chi vi segue nei vostri canali ha notato che voi, ultimamente, lo avete fatto spesso e so che avete portato a casa anche un premio, ma vogliamo saperne di più.

Nell’ultimo periodo abbiamo partecipato a diversi eventi, come i contest del Mish Mash Festival e dell’Alcart Festival che ci hanno fatto crescere tanto, sia musicalmente che personalmente. Il 21 luglio ci siamo esibiti al Monastero dei Benedettini di Catania per il Disummer Festival 2022 con tre brani inediti. Quel luogo suggestivo ci ha dato la giusta carica per tirare giù un grande spettacolo guadagnandoci la vittoria, aggiudicandoci il premio dell’etichetta Jonio Culture con la quale abbiamo avviato una collaborazione e attualmente stiamo lavorando ad un’uscita discografica.

Complimenti per i traguardi raggiunti, augurandovi che siano solo i primi. Oltre a mettervi in gioco, sappiamo che non vi fermate mai, e che sfornate sempre idee o progetti, volete svelarci qualcosa in proposito?

Stiamo lavorano a nuovi inediti ma anche pubblicando brani che sono in cantina da un po’, nati da diverse mani e in periodi diversi della nostra vita. Li abbiamo scritti, riscritti, suonati, cambiati, registrati più e più volte, potremmo dire che ci siamo cresciuti. Questi brani ci hanno aiutato a raggiungere la consapevolezza che abbiamo oggi. Alcuni li hanno già sentiti live adesso si potranno ascoltare in tutti i digital stores.

Volete accenarci qualche piccolo dettaglio o aneddoto su questi brani?

Il primo di questi è un giorno che muore, un brano in cui si racconta di uno stato d’animo attraverso immagini e situazioni concrete. Il parallelismo tra la routine ansiogena e frenetica ed un instabile stato emotivo comporta la perdita di consapevolezza di sé e degli altri, riversandosi sulle relazioni, arrivando al cinismo del “giorno che muore e non ritorna” come definizione del fallimento. Ma tutto è ciclico e in divenire per cui anche “un giorno che muore” può “ritornare”. Nell’outro si arriva quindi a comprendere che la chiave è la consapevolezza di sé e il fatto che è sempre possibile ricominciare qualcosa e stare meglio.

Prima di salutarvi e ringraziarvi per la vostra disponibilità, vi lascio con un ultima domanda, che è quella che risponde alla curiosità di chi ama musica e dei vostri fan.
Potete svelarci qualche data in cui vi esibirete dal vivo?

Stiamo lavorando al calendario live per questa stagione e saremo a Ragusa il 20 novembre al Teatro Perracchio. Sarà un’occasione per raccontarci e farvi ascoltare tutti gli inediti che abbiamo, non vediamo l’ora di esibirci.

Riguardo l'Autore

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33 anni, fin da bambino mi sono appassionato a cartoni, anime, giochi, videogiochi, film e serie TV e da allora questa passione non mi ha più abbandonato. Grazie alla gente che ho incontrato lungo il mio percorso e confrontandomi con loro, ho capito che questa cultura può essere alla portata di tutti e che la fantasia e la creatività possono davvero fare la differenza in ognuno di noi.