Ragusa. “La mia maratona di New York. Adesso capisco perché è la più bella e importante al mondo”. Lo dice Loredana Criscione, ragusana, che il 3 novembre scorso è andata a correre l’appuntamento sportivo tra i più famosi al mondo. L’impresa ai più potrebbe non sembrare straordinaria, se non fosse che a compierla non è stata una maratoneta, bensì una estetista che svolge la professione “più comoda” da 26 anni e che, praticamente, non ha mai fatto sport. Con forza di volontà, costanza e determinazione, Loredana è passata da zero a 42km, arrivando a correre la più importante maratona a livello mondiale dopo soli 6 mesi di allenamenti.
Tanto lo deve anche al Micap (Master internazionale di coach ad alte prestazioni), che da due anni la accompagna nel suo percorso di crescita, umana e professionale. La maratona si propone come una delle prove fisiche da superare del Micap. Per Loredana l’esperienza è diventata una vera e propria metafora della vita, poiché ogni giorno affrontiamo le nostre maratone, non sempre con la stessa forza di volontà.
Loredana Criscione, festeggiando a casa coi suoi cari, parla della sua avventura statunitense. “Di certo la maratona più difficile da finire per le sue numerose salite e discese, soprattutto dal 36° km in poi è tutta una salita, fino quasi all’arrivo – racconta – Mi è stato anche detto che grazie alla partecipazione del pubblico è un lungo divertimento, ed è vero. I newyorchesi sono fantastici, gioviali allegri, vivono intensamente questa manifestazione in maniera pazzesca, regalandoti gioia, musica, incitamento, gridando il tuo nome e suonando musica in qualunque modo. I primi 30km mi sono proprio divertita. Ma dopo è iniziata la stanchezza, si avvertiva la fatica ed è stato lì che ho dovuto fare affidamento su tutte le mie risorse, sia fisiche che mentali. È stato lì che ho pensato alla mia famiglia, a mio marito, ai miei figli, a tutte le persone che da casa mi seguivano. Ho pensato che non potevo deluderli. Così ho cambiato strategia, mi sono focalizzata e ho iniziato a correre come se non ci fosse un domani, raggiungendo il traguardo in 5:10:27”.
Durante tutta la gara, Loredana ho ripercorso la sua vita. Anni belli, intensi, fatti di tante gioie come il matrimonio, i figli, la famiglia. Un lavoro che svolge con passione e devozione. Poi, come nella vita, è arrivata la stanchezza, le difficoltà per il fisico e la mente. “Lì ho dovuto ritrovare il mio perché, e per chi lo stavo facendo – riflette, ancora, Criscione – Ero lì, ad un passo dalla fine, eppure stavo rischiando di non superare quell’ultima curva. Quante volte rischiamo di essere ad un passo dalla soluzione e non la vediamo? Ma Il focus, la determinazione, la concentrazione e soprattutto la motivazione mi hanno portato alla vittoria”.
Focus, motivazione, costanza. Per Loredana sono gli elementi indispensabili, nella maratona come tutti i giorni. “Di certo la formazione è stata di grande aiuto, da sempre al centro del mio interesse. Il mio mantra è chi non si forma, si ferma – confessa Loredana – Per questo, oltre a formarmi nel mio settore, ho dato spazio a corsi formativi importanti come il Micap, Master internazionale di coaching ad alte prestazioni, dove ho acquisito tutte le tecniche che migliorano la performance di un individuo come la leadership, le negoziazioni complesse e il marketing automatizzato, portandomi come persona e come professionista all’eccellenza. La maratona è una delle sfide che il Micap, così il suo fondatore Roberto Cerè, hanno presentato a noi studenti per allenarci alla costanza, alla disciplina, alla determinazione anche in condizioni estreme. In particolare, quella di New York rappresenta una sfida nella sfida per la sua difficoltà di percorso e per la sua ultima salita davvero impegnativa. Chiusa con onore in tempi importanti per una non sportiva, con quei 5.10:27, ho imparato da questa esperienza che nella vita nulla è impossibile, ci vuole solo forza di volontà e credere in se stessi e nei propri sogni”.
La prossima sfida di Loredana? “Aiutare più persone possibili a fare lo stesso. Credere nelle proprie capacità, aiutarle a migliorarsi e far capire loro come raggiungere i propri obiettivi”.
Fonte “La Sicilia”