C’è il gusto della terra calda di sole. C’è il ritmo di una estate che si allunga nel tempo, senza soluzione di continuità, in “La vida mata”, ultimo singolo dei Baciamolemani feat Albert de Itaca band.
Sicilia e la Catalunya si intrecciano in un incontro di note e voci, ponte che unisce idealmente – da parte a parte – il mar Mediterraneo e le sue radici comuni.
Già fuori su Spotify, attraverso il racconto della storia d’amore impossibile tra una ballerina (che lavora in una locanda di una città portuale immaginaria) e un marinaio, la canzone vuole porre l’attenzione sulle possibilità di riscoprire la vita dando importanza alle piccole cose: come il ballo, la rumba che “toca su ventilador”, la gente di quartiere e tutto ciò che lascia il segno nel cuore, “perché – come dicono i Baciamolemani – ci sarà sempre l’opportunità di cambiare il nostro percorso, serve soltanto rendersi conto di ciò che non va e mirare altrove”.
La vida mata è su YouTube con un video che balla sulle gambe di Gloria Agosta (la regia è di Federica Vero). Capelli rossi e luce sul viso, la cartolina attraverso cui corre sui sandali la giovane protagonista è la Catania delle onde, del caleidoscopio della Pescheria, dei volti della vita quotidiana.
“Dopo aver surfato per 13 anni nel mare degli stili musicali, e dopo tre dischi di inediti, abbiamo scelto di fare ciò che ci è sempre riuscito: mescolare e sperimentare – spiegano i Blm – Sfruttando nuove influenze e quello che abbiamo imparato viaggiando per l’Europa e le sue diversità, abbiamo voluto indossare una nuova veste musicale che si pone esattamente a cavallo tra quello che siamo stati e quello saremo. Chitarra classica e mandolino da un lato, synth e sonorità elettroniche dall’altro, fanno intuire un’evoluzione seppur mantenendo la nostra tipica forma mediterranea”.
Da dove nasce la collaborazione con gli Itaca Band? “In due parole: sono cari amici e musicisti di enorme spessore – ammettono gli artisti ragusani – Sul piano delle produzioni e su quello dello spettacolo dal vivo, abbiamo parecchie cose in comune e l’idea di collaborare nasce dalla curiosità di sperimentarci a vicenda mescolando due terre lontane ma allo stesso tempo vicinissime. La Sicilia e la Catalunya godono di influenze culturali molto simili e trovare un punto di comunione è stata un’esperienza unica e un gioco musicale stimolante”.