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Sbarco sulla Luna: dietro le quinte dell’impresa di 50 anni fa

Come sapete, quest’anno ricorre il 50esimo anniversario di uno degli eventi più importanti del ventesimo secolo. Il sogno di milioni e milioni di persone si è avverato una sera di luglio del 1969, quando Neil Armstrong prima e Buzz Aldrin dopo toccarono il suolo lunare per la prima volta, pronunciando frasi ormai entrate nell’immaginario collettivo, scorrazzando sulle colline del Mare della Tranquillità e piantando la bandiera americana a mo’ di ombrellone sulla spiaggia. Abbiamo sentito decine e decine di volte questa storia, ne conosciamo i protagonisti principali ormai come fossero dei lontani parenti (soprattutto Armstrong) e, diciamocelo pure, non ci stanchiamo mai di sentirne parlare. Per questo oggi cercherò di parlarvi di chi, da dietro le quinte della NASA e del governo degli USA rese possibile questo grande passo per l’umanità.

Ma prima, un pochino di storia: all’inizio degli anni ’60, in piena guerra fredda, i sovietici lanciarono il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin. Questo atto segnò l’inizio di quella che venne definita “corsa allo spazio” tra russi e americani, e che vide la sua fine proprio con l’atterraggio dell’Apollo 11.

Il primo protagonista della nostra storia è il compianto John F. Kennedy: era proprio lui il presidente degli USA nel 1961, l’anno del volo di Gagarin. Diciamo che il caro Fitzgerald non prese proprio bene questo exploit; infatti, dopo il discorso pronunciato nel maggio del ’61, decise di dare una spinta decisiva ai progetti che la NASA aveva in mente per conquistare lo spazio. Purtroppo, Kennedy non vide mai il suo sogno realizzarsi: come tutti sanno, egli fu ucciso nel 1963, sei anni prima del volo dell’Apollo 11, e mi piace pensare che se noi siamo riusciti ad arrivare fin lassù è stato proprio per mantenere la parola che lui diede.

Il secondo protagonista del dietro le quinte è James Webb: fu lui a candidarsi ed essere nominato amministratore della NASA da Kennedy, nel febbraio del ‘61. Webb, ex sottosegretario di Stato, era, per usare un termine tecnico, un tipo abbastanza cazzuto: in soli 7 anni, infatti, riuscì a creare e portare avanti ben tre progetti per portare l’uomo sulla Luna (Mercury, Gemini e Apollo), oltre a gestire i programmi di esplorazione spaziale Mariner e Pioneer. Sembra davvero un sacco di lavoro per una persona sola!

Per fortuna, del resto si occuparono altre persone: Jon Houbolt decise le modalità del volo e dell’atterraggio (volo fino alla Luna, immissione in orbita bassa, distacco del modulo lunare e atterraggio, il tutto senza schiantarsi); Maxime Faget, Jim Chamberlin e Thomas R. Kelly si occuparono della progettazione delle varie parti dello shuttle Columbia e del modulo Eagle che atterrò sulla superficie, dopo essersi staccato dal Columbia che orbitava intorno alla Luna; Wernher Von Braun, ex progettista delle famigerate bombe naziste V1 e V2 che tanto dolore hanno arrecato durante la seconda guerra mondiale, e che dopo la guerra si era arreso agli americani, cercò di redimersi occupandosi della progettazione del razzo vettore, il Saturn V, grazie al quale i tre astronauti all’interno del Columbia vennero portati fuori dall’atmosfera; e per ultima, ma non per questo meno importante, voglio ricordare Margaret Hamilton, la progettista del software di bordo della missione, e molto probabilmente la persona alla quale più di tutti dobbiamo la nostra riconoscenza. È infatti grazie a lei che fu possibile controllare da remoto tutte le operazioni di partenza, volo, entrata in orbita lunare, distacco e ritorno: un grandissimo risultato per la tecnologia dell’epoca basata su calcolatori grossi quanto una casa.

Come vedete, dietro ad Armstrong, Aldrin e Collins c’era un team di gente preparatissima e un sacco di durissimo lavoro: tutto questo per realizzare una pazzia, una cosa inimmaginabile fino ad allora, che ci ha regalato e ci regala tutt’ora emozioni fortissime.

Riguardo l'Autore

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Nato e cresciuto a Ragusa, alla fine del liceo impazzisce e decide di studiare Astrofisica a Roma, riuscendo pure a laurearsi. Amante di musica, videogames, libri, film, serie tv, scienza e altro ancora un nerd in piena regola, insomma!