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Montalbano, Punta Secca ringrazia: “In vent’anni abbiamo visto nascere e crescere la montalbanomania”

Santa Croce. Punta Secca non immagina più una primavera senza Montalbano. Sono vent’anni che il borgo di pescatori nel Ragusano ospita la produzione della fiction per le riprese da cartolina che passano in loop dalla sigla alle battute finali.  Sullo sfondo – immancabile – la casa del Commissario, oggetto del desiderio del turista televisivo dal Nord al Sud del mondo, praticamente dodici mesi l’anno.
Parola di Ivana Miccichè, che gestisce il b&b La Casa di Montalbano. La residenza, proprietà della famiglia Di Quattro, è una struttura ricettiva dall’ormai lontano 2003. Miccichè ha visto nascere e crescere la Montalbano mania: “Per un turista che fa tappa in provincia di Ragusa la sosta alla casa è un must – dice – il b&b ha sempre i suoi graditi ospiti, eccezion fatta per il mese di chiusura o per lo stop utile alle riprese. Specialmente italiani, ma anche stranieri”. Ragusa è nei tour regionali, un traguardo niente male. “A beneficiarne – assicura Miccichè – sono tante strutture ricettive, molte nate negli ultimi anni. Così i punti ristoro. La stagione si è prolungata notevolmente e tutto questo grazie a Montalbano”.
C’era prima del grande boom. È cresciuto a Punta Secca e ora è lui a vederla crescere. Fabio Alabiso con la sua famiglia investe su questo angolo di mare da ben 61 anni con un ristorante, il Rosengarten, e lo storico bar sotto al faro. Alabiso sente che si può fare di più: “Montalbano ha portato tanto turismo internazionale – ammette con una punta di orgoglio – se riusciamo a migliorare i servizi, la spinta data dalla fiction sarà maggiore. C’è ancora tanto da fare, le istituzioni ago della bilancia”.
Il sindaco di Santa Croce Camerina Giovanni Barone rinnova la stima nei confronti della Palomar, del regista Alberto Sironi, del protagonista Luca Zingaretti e di tutta la famiglia del Commissario per la scelta ventennale della borgata, e anticipa: “esprimeremo la nostra riconoscenza con un atto amministrativo ufficiale che possa rendere la misura del nostro grazie”.
Fonte: La Sicilia