Renato Marsala nasce come architetto: specializzato in Disegno industriale all’Università degli studi di Palermo. Importante è l’incontro con il suo relatore, Vanni Pasca, figura di spicco del design italiano che lo introdurrà nella realtà milanese. Dal 2007 partecipa al Salone del Mobile a Milano, ma nel 2009 tutto si arresta: <<il mio era un design stanco, privo di stimoli: per questo ho deciso di rifugiarmi nell’esercizio della mia professione, quella di architetto.>> Ma dall’anno scorso la rinascita: nuove prospettive lo portano alla partecipazione alla Milano Design Week. Qui presenta “Tuttu Tottu”, un tavolo in legno massello con piano in vetro e “China”, chaise longue il cui nome richiama il tratto grafico netto ed essenziale della china. Infatti “China” si ispira proprio al concetto del “less is more” tanto caro all’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe. La struttura in tondino di ferro smaltato ha due varianti di rivestimento fornite da Rubelli: una in cotone e rafia bianca e nera e l’altra in microfibra rossa.
“L’esperienza alla Milano Design week 2019 mi ha dato la possibilità di scambiare idee, visioni, competenze con gli addetti ai lavori e non. Da designer, architetto, vedo il lavoro di squadra come un arricchimento ulteriore alla progettazione. Penso che questa, ad oggi, debba rivolgersi inevitabilmente alle tematiche trattate alla Milano Design Week 2019: dobbiamo ridurre l’impatto che essa ha sul pianeta, ed è importante per questo saper divulgare al meglio determinate tematiche e comunicare efficacemente il perchè le sosteniamo personalmente e professionalmente. Lo stesso Le Corbusier aveva già intuito che: “Siamo in un nuovo periodo. L’età dei documenti ha sostituito l’età dell’acciaio: è l’età dell’informazione, di una conoscenza multiforme e istantaneamente universale”.Personalmente, pur propendendo per il design green, non ho riferimenti aulici o specifici designers a cui ispirarmi, vivo di suggestioni: immagini che scorrono velocemente nella mia mente, che essa tramuta in schizzi minimal ed essenziali. Amo costruire i miei prototipi passo dopo passo, pezzo dopo pezzo: avere gli attrezzi in mano mi rende il designer che sono, forse dipende dal mio essere pragmatico.”