Domenica 29 maggio si è svolto al City, organizzato dall’associazione Lebowski music network in collaborazione con Maniacreativa, l’evento dedicato ad Antonio Giacchino, “A Cresta Alta”. Un evento che nasce con l’obiettivo di omaggiare un amico che amava la musica, ma che ha uno scopo nobile come la ricerca.
Abbiamo avuto il piacere di parlare con Dario, Bruna, Peppe e Alessandro, che ci hanno lasciato le loro testimonianze e le loro emozioni: “È stato un evento che ha toccato i cuori di molti. Come prima edizione, è stata ricca di emozioni, siamo felici della risposta della gente (circa 800 presenze) che ha accolto con entusiasmo questa nostra idea. Siamo riusciti a raccogliere circa 3.000 euro che verranno devoluti in beneficenza all’associazione Myositis UK, che si occupa della ricerca della dermatiomiosite, la malattia che purtroppo ha portato via Antonio. Se siamo riusciti a fare questo è solo grazie a voi!”.
“Sin da quando l’ho proposto a Bruna Natoli e a Peppe Costante – dice Dario Guastella – ho immaginato un evento che fosse degno della bellissima persona che era Antonio, un momento in cui si potesse ricordarlo facendo una delle cose che più amava, la musica. Riuniti poi insieme al mio compagno di mille avventure, Alessandro Rimaudo, abbiamo lavorato per mesi cercando di raggiungere il risultato sperato. E così è stato, mi sono sentito circondato da tantissime belle persone, fra musicisti e staff, mettersi a disposizione gratuitamente per questo evento di beneficenza, riuscendo a raccogliere una cifra che speriamo davvero possa contribuire alla ricerca per la malattia di Antonio, affinché possa non succedere più, che nel mondo, altra gente possa perdere la luce che una persona come lui sapeva emanare.”
Anche Bruna e Peppe hanno voluto condividere con noi le loro impressioni: “Per me è stata una giornata intensa, faticosa, ma fantastica. Quando si lavora alla realizzazione di un evento si pensa a mille cose: come deve svolgersi, quali problemi potranno presentarsi, quanta gente verrà, ecc. Spesso lascio poco spazio alle emozioni – così Bruna Natoli – ma è stata una centrifuga di sensazioni. La prima di tutte, l’euforia di trovarsi circondati da quasi 1000 persone. Poi la felicita di vedere tutti felici, tutti entusiasti, sia il pubblico che i musicisti e lo staff. Si è ballato, si è cantato e sono volati pure baci e abbracci. Infine la commozione e la nostalgia, ascoltare prima Benedetta e abbracciare poi la madre di Antonio è stato bello e maledetto. Aver dato il giusto saluto a Jacko fa stare meglio anche se doloroso, includere poi Nicolò e tutti gli altri che non ce l’hanno fatta per via di una malattia disgraziata è stato necessario. Il ricordo che abbiamo di loro li farà vivere per sempre e spero riusciremo a festeggiare la loro vita ogni anno, con un festival sempre più grande, sempre a cresta alta.”
“Non è facile trovare le parole ideali per descrivere tutte le sensazioni che ho provato durante questo evento – dice Peppe Costante dice – Non ci aspettavamo un’affluenza così alta. Ci speravamo, certo. Ma una prima edizione trova sempre mille difficoltà e sapevamo che la bella stagione, e la concomitanza di un grande evento, come la Festa patronale di San Giorgio, avrebbero reso la riuscita del nostro memorial un’incognita. Eppure, più di ottocento persone, tra bambini, ragazzi e famiglie, hanno deciso di partecipare ad un festival che ha connesso centinaia di cuori. Tra risate e commozione, danza ed abbracci, tutti hanno apprezzato, elogiato e premiato i nostri sforzi ed il cuore che abbiamo messo nel tirare su questo nostro piccolo miracolo, attraverso il calore e l’entusiasmo con cui hanno preso parte”.
Infine, anche Alessandro Rimaudo ha voluto spendere qualche per questo evento: “Sono felice che i ragazzi si siano fidati di me e li ringrazio per avermi coinvolto, affidandomi la gestionale dei social per questa iniziativa che mi riguarda da vicino, poiché anche io da piccolo sono stato colpito da una malattia rara, ahimè per via di qualche problema fisico non sono potuto essere presente. Ma posso dirvi che anche da lontano, tramite la diretta che è stata seguita anche da parecchie persone che lavorano all’estero, è stato bellissimo vedere gli organizzatori, il pubblico e lo staff immersi nella gioia e nel divertimento proprio come avrebbe voluto Antonio. Non sono mancati di certo i momenti commoventi, come il discorso di Benedetta, la sorella di Antonio, e il ricordo di altri nostri amici che purtroppo, a causa di altre malattie gravi e rare, ci hanno lasciato troppo presto, ma che non verranno mai dimenticati. Infine, non posso non ringraziare tutte le persone che ci hanno sostentuto, gli sponsor e i mercatini che hanno appoggiato questa umile causa”.